Le sollecitazioni fatte a Bruxelles da parte dei produttori ortofrutticoli e zootecnici hanno avuto efficacia ma Dino Scanavino, coordinatore di Agrinsieme che si è posto a sostegno dell'iniziativa, sostiene che bisogna fare di più per garantire un futuro più certo al settore.
"Le proteste della scorsa settimana, che hanno riunito a Bruxelles gli agricoltori provenienti da tutta Europa, stanno producendo i primi risultati. Le difficoltà per gli operatori del comparto delle carni e del settore lattiero caseario sono diventate insostenibili. I prezzi spuntati a monte sono spesso insufficienti a coprire le spese di produzione e, in particolare nel nostro paese, le ultime rilevazioni rendono difficile ipotizzare una ripresa entro la fine dell'anno".
Questo è quanto dichiara Scanavino il quale pone attenzione anche sulla crisi politica russa/ucraina che "da quasi un anno grava sulle spalle delle imprese agricole" rischiando di comprometterne il futuro.
"Se da un lato le misure straordinarie dell'Unione europea possono essere considerate un primo passo per tamponare le difficoltà - spiega il coordinatore di Agrinsieme - dall'altro lato, se si guarda al futuro ed in prospettiva, la strada da percorrere è ancora in salita."
Senza contare che è preferibile adottare un atteggiamento "preventivo" nei confronti di problematiche che, se trascurate, rischiano di esplodere in situazioni ben più gravi come in questo caso.