"Economia sociale, Pac, Piano europeo della pesca, export e dazi, credito, Pnrr, direttiva appalti e semplificazione burocratica sono alcuni dei temi affrontati dal consiglio di presidenza di Confcooperative, a cui ha partecipato anche il presidente regionale Antonio Marascia. Guidato dal presidente Maurizio Gardini, il consiglio si è riunito a Bruxelles dove ha incontrato, tra gli altri, Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione Europea con il quale ci si è soffermati sulla coesione sociale e le aree interne e sul ruolo delle cooperative nel presidio e nella valorizzazione del territorio. Così sui principali dossier che riguardano l'agroalimentare e la pesca tematiche coordinate da Fitto. Sempre di coesione si è parlato In un altro incontro con Tommaso Foti ministro per gli Affari Europei, per il Sud, le Politiche di coesione e per il PNRR
Una giornata intensa che ha visto il consiglio di presidenza incontrare Sandra Gallina nuovo capo della Direzione Generale per la salute e la sicurezza alimentare, il prof Enrico Letta sul suo rapporto “Molto più di un mercato” e Francesco Corti membro del Gabinetto della Commissaria Roxana Mînzatu vicepresidente esecutiva della Commissione Europea e commissario europeo per le competenze, l’istruzione, la cultura, il lavoro e i diritti sociali. E non ultimo un confronto molto importante all'EESC (European Economic and Social Committee.
Mercoledì 29 è stata la volta del confronto con gli europarlamentari italiani. L’incontro al quale sono intervenuti 35 europarlamentari – tra questi, Antonella Sberna vicepresidente Parlamento Europeo; Irene Tinagli copresidente intergruppo; Francesco Torselli, Stefano Bonaccini, Massimiliano Salini, Gaetano Pedullà e Raffaele Stancanelli – ha messo in evidenza le sfide e le opportunità legate alla transizione ecologica, all'inclusione e alla sostenibilità, confrontandosi su agroalimentare, credito, welfare, casa e appalti. Al meeting hanno partecipato anche una decina tra capi di gabinetto e staff di altrettanti europarlamentari.
«L'economia sociale – sottolinea Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative – rappresenta una componente fondamentale dell’economia europea con 4,3 milioni di imprese e oltre 11,5 milioni di occupati. Le cooperative ne sono parte integrante con 4,5 milioni di occupati. Di questi 1,3 milioni sono occupati dalla cooperazione italiana e circa la metà di loro lavora nelle 16.500 imprese associate a Confcooperative che rappresentano il 4% del PIL».
Tanti i temi affrontati dal momento che le cooperative sono impegnate in molteplici settori imprenditoriali. Agroalimentare, pesca e credito devono affrontare sfide importanti legate alla sostenibilità, alla semplificazione normativa e alla competitività. Solo un approccio integrato e sensibile allo sviluppo territoriale potrà garantire un futuro
Confcooperative sottolinea l'importanza di una gestione sostenibile delle risorse pubbliche. «Gli appalti pubblici comunitari – continua il presidente di Confcooperative - rappresentano il 14% del PIL UE e rappresentano un'opportunità di crescita per le imprese locali. È cruciale adottare criteri di selezione che privilegino innovazione e qualità, non solo il risparmio»
Un altro aspetto fondamentale riguarda il coinvolgimento di genere e generazioni con le cooperative che si presentano come uno strumento ideale per l'autoimprenditorialità offrendo a giovani e donne un'opportunità di partecipazione attiva nel mercato del lavoro. Giocano quindi un ruolo centrale nell’economia sociale europea che – conclude Gardini «può contare sulle cooperative come leve strategiche per un'Europa più forte, coesa e resiliente».
Rispetto al welfare «Gli Stati membri dovrebbero investire il 2,5% del PIL per garantire servizi adeguati nelle politiche sociali. Confcooperative promuove un modello sanitario territoriale, con un ruolo centrale della cooperazione sociale nella gestione dei servizi di assistenza primaria. È necessario – aggiunge Gardini – che l’Europa incentivi la formazione di personale sanitario. Nella transizione energetica, abbiamo rimarcato una delle nuove frontiere del mutualismo le comunità energetiche (CER) che promuovono un modello sostenibile di consumo».