Se cresce il Montepulciano d’Abruzzo, cresce un’intera regione dal punto di vista economico, sociale, culturale e turistico. Si possono riassumere così i tanti temi emersi nel corso del partecipato e interessato incontro, tenutosi venerdì 20 giugno scorso, per discutere sul futuro del Montepulciano d’Abruzzo, promosso e organizzato da Confcooperative Abruzzo e da Fedagripesca Confcooperative Abruzzo. Numerosi i presenti che hanno ascoltato le relazioni dei vari ospiti, a seguito dei quali è stata data la parola al pubblico per condividere riflessioni e considerazioni.
Il presidente di Confcooperative Abruzzo, Antonio Marascia, ha aperto i lavori, con un dibattito a cui hanno partecipato, oltre allo stesso presidente Marascia, il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Alessandro Nicodemi, il presidente nazionale Fedagri Confcooperative, Raffaele Drei, il presidente del Gruppo Vino Copa-Cogeca di Bruxelles, Luca Rigotti, il presidente del DAQ Vino, Rocco Pasetti, e il dirigente della Regione Abruzzo – Dipartimento agricoltura, promozione filiere e biodiversità, Carlo Maggitti. Ha concluso i lavori il vice presidente e assessore regionale all’agricoltura, Emanuele Imprudente. All’incontro erano presenti anche il direttore di Confcooperative Abruzzo, Filippo Turi, e la coordinatrice regionale di Fedagripesca Confcooperative Abruzzo, Angela Colangelo.
«Il Montepulciano d’Abruzzo resta il vino abruzzese preferito nel mondo – afferma il presidente Marascia, nel riepilogare i vari punti toccati nel dibattito – Fattori geopolitici, climatici ed endogeni rendono certamente la strada complessa – ma la cooperazione resta una delle carte vincenti per garantire la tenuta del prodotto vino abruzzese in generale, del Montepulciano in particolare. Come hanno rilevato i relatori, c’è una maggiore apertura da parte dell’Unione europea nell’ascoltare la voce dei produttori, che manifestano esigenze e criticità da risolvere: cogliamo il punto con un certo ottimismo».
«Di certo i segnali che arrivano dai mercati sono contrastanti – prosegue il presidente Marascia – se consideriamo che nei primi mesi dell’anno abbiamo assistito a un calo delle vendite di vini italiani pari al 5%. Vi sono prodotti che fanno concorrenza al Montepulciano: fare un aperitivo con il nostro rosso è poco diffuso, ma con innovazione, ricerca e sviluppo possiamo senz’altro rispondere adeguatamente. Come ha sottolineato nelle conclusioni il nostro assessore regionale all’agricoltura, Emanuele Imprudente, il tentativo di abbinare Montepulciano e bollicina può essere una possibilità per dare una nuova lettura al vino abruzzese per eccellenza. Di certo, gli strumenti ci sono, la comunità dei viticoltori e dei produttori abruzzesi sembra essere pronta per rispondere con determinazione al contesto attuale».
«Non dimentichiamo che, come ricordato dai partecipanti al dibattito – conclude il presidente Marascia – il Montepulciano d’Abruzzo è stato per anni ambasciatore della nostra regione e, forse più di ogni altro prodotto, ha dato visibilità all’Abruzzo ed è stato un elemento di marketing territoriale forte e distintivo. Far crescere il Montepulciano d’Abruzzo significa far crescere la nostra regione, in termini economici, sociali, ma anche culturali e turistici».